Anche dicembre ha il suo libro del mese, divorato in extremis gli ultimi giorni dell’anno, mi ha assolutamente spiazzata. Il titolo dice tutto: perché chi l’ha detto che in terapia ci possono andare solo marito e moglie? Viviana e Modesto sono sì sposati, ma con altre persone, e da anni hanno una relazione clandestina che ora sembra arrivata a un bivio: lei vorrebbe qualcosa di più, lui si nasconde le sue paure dietro un morboso attaccamento alla sua doppia vita. Riuscirà uno strizzacervelli – anch’egli infangato in una relazione in crisi – a trovare la chiave per risolvere i loro problemi di coppia, o davvero l’amore ha “un livello di difficoltà prossimo a quello dei quiz con la soluzione a fonda pagina”?
Se avete una giornata libera passatela assieme a questo libro. Capirete tante più cose sulla vita leggendo le parole di De Silva che facendo qualsiasi altra cosa. Terapia di coppia per amanti è un libro che rapisce, un manuale di istruzioni per l’uso sull’amore che vi farà immergere completamente nei sentimenti, anche quelli più complicati, aiutandovi a capire che sono loro a comandare. Affidare la nostra esistenza all’amore, dargli carta bianca su tutto e farci guidare dal cuore nelle decisioni è una scelta saggia, ma non ci vuole uno psicoterapeuta per capirlo.
Spero non storceranno il naso i fedelissimi del matrimonio “tradizionale”; l’adulterio è un tema ahimè fin troppo attuale e scriverne in un libro non è poi una novità. Il problema è capire perché ciò accada così di continuo.
[…] a questo punto mi domando: ma se il matrimonio offre tutti questi vantaggi; se immunizza dal contagio delle relazioni squallide e associa di diritto al club di quelli che le schifazzano; se azzera le difficoltà e le miserie della doppia vita; se dà accesso alla poesia della coppia ufficializzata con la condivisione dei bei momenti in cui può capitare di assistere al passaggio della felicità come a quello di una gazzella o di una volpe (ma anche di una pantegana, perché anche le zoccole fanno di questi tagli improvvisi di strada, e anzi le zoccole capita d’incrociarle molto più spesso di quanto accada con le gazzelle e con le volpi), allora, abbiate pazienza, ditemi per quale incomprensibile ragione c’è così tanta gente al mondo che tradisce regolarmente questo luogo di felicità fatta di mutui e di mobili, di suoceri e di cognati, di calzini e di mutande, di verande condonate e di adesivi sui frigoriferi che rimandano di continui alle loro letterature in corso di sviluppo, per farsi una banalissima amante e infilarsi in una relazione squallida.
Ecco, questo è il punto di vista di Modesto, ma nel libro c’è anche quello di Viviana – e ogni tanto anche quello dell’autore, che ci guida nei meandri delle emozioni e ci apre gli occhi davanti a tante ovvietà che da tempo abbiamo chiuso in un cassetto.
Se ognuno di noi davanti alle ragioni degli altri rivendicasse le sue nevrosi e rispondesse: «Non posso farci niente», nessun rapporto durerebbe più di dieci minuti. Possiamo farci eccome, possiamo fare tanto, basta rimboccarsi le maniche e lavorare sui nostri limiti, invece di pretendere che gli altri li subiscano.
Come mi succede spesso, quando mi imbatto in uno scrittore dallo stile cristallino, ora vado a ritroso per scoprire tutta la bibliografia, cercando di recuperare il tempo perduto con tutti i suoi libri precedenti.
Recentemente ne è stato tratto anche un film, con Pietro Sermonti e Ambra Angiolini. L’avete visto? Meglio il libro o meglio il film?
Ho letto da poco questo libro e non posso che concordare con te .L ho sentito molto mio perchè da anni ,anche se io sono libero sono un amante e mi sono ritrovato in ogni parola
È proprio bello quando i libri parlano di noi, vero Angelo? Grazie X il tuo commento.