Imprenditori e sostenibilità: 5 storie di successo raccontate in un libro

Bucce di arancia, plastica riciclata, pneumatici inutilizzabili, polvere di marmo e macerie di edifici demoliti. Lo sai che con queste cose, all’apparenza solo rifiuti e scarti, c’è qualcuno che è riuscito a creare prodotti tessili, binari e addirittura mattoni per costruire nuove case? C’è un libro che si intitola “Cambio Rotta” nel quale tutto questo viene raccontato per bene. Il volume contiene le storie di imprenditori e giovani start-up che sono riusciti a fare impresa e a trarre profitto dalla loro attività grazie a progetti sostenibili e di valore.

Come nasce il libro “Cambio Rotta” sulla sostenibilità e l’imprenditoria

Perché scrivere un libro sulla sostenibilità? Cosa metterci dentro?
Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro e vedere cosa si nasconde dietro la parola “sostenibilità”, qual è il suo significato.

“Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. ” (Enciclopedia Treccani)

Nella mente delle persone questo termine spesso viene associato a qualche pratica verde, rispettosa dell’ambiente. Se ne esalta, quindi, principalmente l’aspetto etico e virtuoso, rendendolo alla fin fine un concetto astratto, quasi vuoto.

In realtà all’aggettivo “sostenibile” possiamo abbinarci un sacco di cose. E se ci pensi la prima cosa che ti viene in mente è: Pianeta Sostenibile. Un mondo sano e pulito non si crea da solo ma lo dobbiamo costruire insieme.

La sostenibilità è il futuro. E anche le aziende stanno iniziando a capirlo.
Ecco perché Sofidel ha deciso di mettere in moto questo progetto, coinvolgendo alcuni ragazzi che hanno girato l’Italia per scoprire storie affascinanti e istruttive di imprese sostenibili.

Il libro, pubblicato a marchio congiunto Mondadori Electa / Focus, si intitola Cambio Rotta ed è parte di un’azione di comunicazione più ampia messa in atto da Sofidel “per mostrare come la sostenibilità costituisca una reale, concreta opportunità per creare attività economiche nuove e di successo”.

Fare imprenditoria in ottica sostenibile si può

Sofidel, multinazionale della carta tissue per uso igienico e domestico, da sempre è impegnata nell’attuazione di una strategia di sviluppo sostenibile per l’ambiente e per la società.
Il concetto che li guida è quello del “Less Is More” (meno è meglio), termine coniato da Van der Rohe che, in questo caso specifico, punta ad accrescere le performance economiche e produttive, incrementare le prestazioni dei prodotti e dei servizi ai clienti, riducendo l’impatto sul mondo che ci circonda.

Come Sofidel tante altre realtà, piccole e grandi, si stanno muovendo nella stessa direzione. Molte volte sono grandi brand che decidono di cambiare rotta, spinti dalle esigenze dei propri consumatori, sempre più attenti alla qualità e sostenibilità del prodotto finale. Spesso sono start-up, cioè progetti appena nati, creati da giovani pieni di entusiasmo e voglia di fare. Veri e propri modelli per le nuove generazioni che sono alla ricerca del loro posto nel mondo.

Storie di imprenditori italiani di successo 

La ricetta segreta per diventare un imprenditore di successo? Credere nei  propri sogni e lottare per realizzarli.

Un’affermazione troppo favolistica?

Dopotutto su questo blog parliamo di libri, di storie, di personaggi/eroi. E anche quello che viene raccontato in “Cambio Rotta”, sebbene non si tratti di un romanzo, è un po’ questo. Attraverso la forma del racconto-reportage vengono narrate alcune esperienze concrete di sostenibilità.  Idee, sogni, intuizioni che, attraverso la sostenibilità, il coraggio, la tenacia, il lavoro, si sono trasformati in pratiche imprenditoriali. In realtà.

Qualche esempio?

Moda sostenibile: tessuti di qualità dalla buccia delle arance

Le ragazze di Orange Fiber, Adriana ed Enrica, producono tessuti sostenibili a partire dai sottoprodotti degli agrumi, nello specifico da ciò che resta dopo la spremitura delle arance. La sostenibilità nella moda è un tema molto attuale e queste due giovani siciliane hanno avuto un’idea davvero illuminante. Pensa al grande valore che c’è dietro quest’intuizione: riuscire a ridurre i costi per lo smaltimento dei sottoprodotti agrumicoli e usare i materiali di scarto, decisamente economici, per creare prodotti di grande valore.

«Grazie al processo da noi brevettato siamo in grado di sfruttare le potenzialità del pastazzo (costituto da buccia, semi e parte della polpa dell’arancia, ndr) per l’estrazione della cellulosa d’agrumi atta alla filatura, trasformando così uno scarto in un tessuto di altissima qualità capace di soddisfare le esigenze di sostenibilità e innovazione dell’industria della moda e rappresentare una nuova risorsa per il rilancio economico del comparto manifatturiero italiano.»

Orange Fiber è un’idea geniale: in questo modo si può soddisfare la sempre più elevata richiesta di cellulosa per uso tessile preservando le risorse naturali e senza produrre scarti industriali.
Un domani, quindi, potremmo indossare con orgoglioso una maglietta fatta con le bucce delle arance; naturale, sostenibile e di qualità.

Il binario verde ti porta lontano

Greenrail, invece, è una PMI innovativa che ha ideato e progettato la prima traversa ferroviaria sostenibile al mondo.

Leggere la storia di Giovanni Maria De Lisi è davvero emozionante. Immagina un bambino che, ogni giorno, accompagna il padre al lavoro, a montare le traverse sotto i binari dove corrono i treni. E invece di guardare i vagoni e pensare di voler fare il capostazione, lui sa già che da grande farà l’imprenditore.

È partito dal basso, dal lavoro in cantiere, ed è arrivato – grazie a un’intuizione illuminante – ad essere presidente e amministratore delegato di un’impresa innovativa, priva di concorrenti diretti, unica al mondo ad aver brevettato un “binario verde”.

1670 traverse verdi, pari a 1 chilometro di linea ferroviaria, permettono di recuperare e riutilizzare 35 tonnellate di pneumatici fuori uso e plastica da rifiuto urbano. De Lisi è l’esempio lampante di quanto quello che vediamo/impariamo/facciamo/viviamo da piccoli può influenzare quello che diventiamo da grandi.

Sostenibilità in edilizia grazie ai Carrara-Block

A proposito di bambini, hai presente i mattoncini colorati della Lego? Ecco, quando ho letto la storia di Catalyst ho pensato subito a quelli.

Quante ore passate a costruire (e poi distruggere) castelli, torri, grattacieli incastrando tutti i pezzi uno sopra l’altro. Probabilmente anche Mauro e Alfio, i due fondatori dell’azienda di Massa-Carrara, ci hanno trascorso interi pomeriggi senza sapere che un giorno avrebbero creato qualcosa di molto simile, partendo dagli scarti della lavorazione del marmo e dalle macerie degli edifici demoliti o crollati.
I Carrara-Block sono mattoni sostenibili, che combattono l’inquinamento e riducono la produzione di CO2. Mica male, vero?

Leggendo “Cambio Rotta” a me è venuta una gran voglia di fare. Fare del bene prima di tutto all’ambiente, alla terra, al mondo. Voglia di mettermi in gioco, di portare avanti un’idea e di scoprire altre storie di imprenditori e progetti sostenibili. Per gli stessi motivi credo dovresti leggerlo anche tu.

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