“Ragione & Sentimento” di Stefania Bertola è una novità letteraria di qualche mese fa. L’avevo consigliato nella mia rubrica a ZTL e poi, prontamente, è finito anche sul mio comodino, perché – complice il giudizio davvero positivo di Michela Murgia – ero davvero curiosa di scoprirlo. Ammetto che all’inizio ero un po’ scettica, perché riscrivere nel 2017 uno dei romanzi più belli e profondi di Jane Austen mi pareva quasi un sacrilegio. Ma ho dovuto, con piacere, ricredermi.
Proprio come nel Surrey a fine Settecento, anche a Torino nel 2014 un padre muore all’improvviso lasciando la moglie e tre figlie decisamente nei guai. Ed eccole lì, Maria Cristina, Eleonora, Marianna e Margherita: da un giorno all’altro accerchiate dalla vita vera e in balia di molte forze. Anzi, soprattutto di due. La ragione e il sentimento.
E se questa introduzione ancora non vi ha convinti, leggete la mia recensione.
“Ragione & Sentimento” è un libro sulla famiglia e sulle sue fragilità, sull’amore, sull’amicizia. Protagoniste sono Maria Cristina e le sue figlie: Marianna, Margherita ed Eleonora, l’unica che in realtà un po’ ragiona,
Lei non ne può più di essere l’unica persona di buonsenso in una famiglia di femmine variamente deragliate.
La madre è in piena crisi, non tanto perché è rimasta vedova ma perché ha dovuto abbandonare la villa in cui risiedevano, ereditata da Edoardo, il figlio che il marito aveva avuto dal suo primo matrimonio. Marianna è iscritta alla Turris Eburnea, un’associazione (sarebbe meglio chiamarla “setta”)
i cui membri considerano la propria purezza un inestimabile dono che si può fare una sola volta nella vita. E dopo sposati, per di più.
Margherita, invece, la sorella minore, è un’adolescente alle prese con le prime cotte. C’è solo un piccolo problema: il ragazzo, anzi l’uomo di cui è innamorata è morto, tanti anni fa. È George Harrison, chitarrista dei Beatles e autore di splendide canzoni, che Margherita ascolta fino allo sfinimento (delle sorelle, più che suo).
Nessuna sorella Austen o Bronte, neanche nei momenti di massima ispirazione, avrebbe potuto immaginare i tormenti delle sorelle Cerrato in questi giorni di inizio 2015.
Ma la carica e la determinazione sono le stesse del 1700. La volontà di dare un senso alla propria vita, di trovare l’amore ed essere felici.
A volte, però, possiamo cercare fino allo sfinimento senza trovare la persona ideale. Ma varrà poi davvero la pena darsi tanto disturbo?
L’uomo perfetto non esiste, Marianna. Non c’è. Nessuno è perfetto. Si tratta di stare con uno di cui sopportiamo meglio i lati negativi.
Una frase in perfetto stile austeniano, direi.
Attorno alle 3 sorelle e alla madre ruotano tutta una serie di personaggi collaterali, che hanno il loro perché nella storia.
Perché nelle storie di noi umani ci sono persone che non sono protagoniste ma contribuiscono a determinare il nostro destino.
Insomma, difficilmente vi dimenticherete di questo romanzo. E sicuramente, tra una risata e una riflessione, troverete le risposte alla vita che state cercando. Come i migliori romanzi che si rispettano.
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