Libroterapia – Essere bassi

Altezza mezza bellezza, dice il proverbio. Ma vaglielo tu a spiegare a chi è basso. Il complesso della statura è difficile da sopportare, checché si dica che “nella botte piccola ci sta il vino buono”. Come tirarsi su, allora? Prendendo a modello dei personaggi letterari che hanno fatto di questo difetto fisico la loro forza: Oskar Matzerath de Il tamburo di latta e Bilbo Baggins de Lo hobbit.

Bilbo-Baggins-in-The-Hobbit-An-Unexpected

Nel primo romanzo, quello del premio Nobel Gunter Grass, è il protagonista Oskar a raccontarci la sua storia dal manicomio in cui è ricoverato, e a svelarci di essere stato proprio lui, il giorno del suo terzo compleanno, a decidere di smettere di crescere in altezza. Un grande segno di forza e sfida al destino, il suo.

Il piccolo hobbit di Tolkien, invece, è molto più tranquillo e prevedibile: la sua stirpe (per natura alta circa la metà di un essere umano normale) ama la vita casalinga, ma al giovane Bilbo è riservata un’avventura davvero epica. Dovrà aiutare un gruppo di nani a riconquistare il loro tesoro, sottratto dal drago Smaug, e la sua altezza, o bassezza, tornerà molte volte a suo vantaggio.

Quindi «coraggio uomini di poca altezza, riflettete su questi gagliardi eroi. Minuscoli nello scheletro, sono giganti per autorità ed eroismo. Non sia mai detto che un uomo basso sia, necessariamente, un uomo di poco peso».

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