Avevo già un titolo in mente, per la rubrica del libro del mese. Avevo già anche buttato giù la recensione. Poi tra sabato e domenica ho letto Woody di Federico Baccomo. E tutto è cambiato.
Chi ha un cane apprezzerà sicuramente questa lettura. E anche chi non ce l’ha.
Io ho pianto (e questa volta non c’entrano gli ormoni) a leggere questo romanzo. All’inizio, a metà e quando l’ho finito. Perché vorrei sapere come sta Woody adesso, cosa sta facendo con Padrona, come trascorre le sue giornate. Ma andiamo con ordine.
Woody è un cane ed è lui il protagonista principale nonché la voce narrante. So che vi sembrerà strano, che un cane possa scrivere (e pensare), ma Federico Baccomo ha trasformato in realtà questa “follia” prestando la sua penna a un personaggio inusuale. Non ti puoi non affezionare a questo piccolo basenji arancione e anche se il suo modo di “parlare” – e l’uso della punteggiatura che l’autore fa per potergli dare la parola – all’inizio ti destabilizzano un po’, in men che non si dica sei già entrato nella storia e niente sembrerà più così strano.
Mettersi nei panni di un cane e parlare di violenza sulle donne è un’impresa a dir poco epica. Baccomo c’è riuscito magnificamente, tanto che non poteva non meritarsi il posto di libro del mese, pur essendo arrivato proprio in extremis. Grazie allo sguardo innocente e a volte ingenuo di questo pelosino, al suo porsi domande sul Bene e sul Male e alle sue riflessioni e azioni per tornare a vivere felice, il lettore apre la sua mente e il suo cuore a un turbinio di pensieri che non può non scombussolare.
Consigliatissimo come regalo per Natale, questo libro lascia una traccia importante. E ci insegna a guardarci dentro, ad ascoltare la voce che ci parla dall’interno e a credere sempre nel lieto fine.
Ad arricchire il libro ci sono le illustrazioni di Alessandro Sanna.
Mi sembra molto interessante
Si è davvero carino, lo si legge in poche ore ma resta nel cuore per molto tempo.