[Primi in classifica] La ragazza del treno – Paula Hawkins

Ero circa a metà libro e lo stavo per consigliare a un’amica, ma mi sono fermata. Non riuscivo a capire dove voleva andare a parare e non volevo rischiare di dare un suggerimento avventato. Ora, invece, posso dirlo: La ragazza del treno di Paula Hawkins è sicuramente uno dei thriller psicologici meglio riusciti degli ultimi tempi. Contiene tutti gli ingredienti del page turner di successo, sapientemente posizionati al posto giusto. Addirittura ha tenuto sveglio un tipo per nulla facilmente impressionabile come Stephen King, che l’ha definito «un grande romanzo di suspense». Che poi si vociferi che ci sia già chi è pronto (la Dreamworks) a girarne un film, è un aspetto non da trascurare (con protagoniste Emily Blunt e Rebecca Ferguson).

Scrittura fluida, capitoli brevi, andamento cronologico interrotto da flashback e salti temporali, tre diversi punti di vista attraverso i quali ricreare il contesto e le azioni, un omicidio irrisolto e una serie di personaggi ben delineati, con sfumature caratteriali dalla trentenne sfiorita, dedita all’alcolismo che diventa una “testimone poco attendibile” alla giovane madre tutta casa e marito alla giovane e bella ragazza dal passato oscuro. Difficile trovare traccia dei sospettati o farsi un’idea del colpevole. I primi indizi arrivano solo a pagina 338 su 399, ma non riuscirete a saltare dei capitoli per correre subito alla soluzione dell’enigma, perché la scrittura della Hawkins vi terrà incollati a ogni frase.

L’andamento mi ha ricordato da subito il bellissimo Gone girl di Gillian Flynn, anche se il paragone è ancora acerbo: la scrittrice britannica (Paula) ha fatto un buon lavoro, ma di strada ce n’è ancora un po’ da fare, per arrivare a quei livelli. Soprattutto per quanto riguarda la trama e l’intreccio.

Meritano comunque un plauso l’abilità nel catturare l’attenzione del lettore con bugie e soprattutto con il non-detto dei personaggi, l’originale dell’idea e la capacità di farci immedesimare nel personaggio di Rachel: perché tutti, almeno una volta, sbirciando dal finestrino di un treno o semplicemente dalla finestra di casa, abbiamo spiato e fantasticato sulla vita degli altri. E dopo aver letto questo libro non potremo che farlo ancora, e ancora, e ancora.

3 Comments

  1. Bea
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