Autore: Markus Zusak
Titolo: La bambina che salvava i libri
Titolo originale: The book thief
Genere: Letteratura straniera
Data prima pubblicazione: 2006 (in Italia nel 2007)
Casa Editrice: Frassinelli
Collana: Narrativa
563 pagine
Prezzo copertina: 18,00€
EAN 9788876849435
Qualche mese fa vi avevo anticipato l’uscita del film; oggi invece, in occasione della Giornata della Memoria, vi propongo la recensione del libro. Una storia commovente, come quasi tutte quelle che parlano di guerra, nazismo e diritti negati, raccontata in terza persona dalla Morte.
Sì, avete letto bene, è proprio la personificazione della figura vestita di nero con la falce in spalla a raccontare come ha incontrato la ladra di libri, una delle tante persone che ha trovato sulla sua strada ma che per tante volte è riuscita a scapparle, un faticoso tentativo di dimostrare che «la vostra esistenza di uomini a volte vale la pena di essere vissuta».
«Gli esseri umani superstiti.
I sopravvissuti.
Sono quelli che non posso guardare, sebbene in molte occasioni non riesca a evitarlo. Cerco deliberatamente i colori per tenerli lontani dalla mia mente, ma di tanto in tanto mi trovo davanti quelli che sono rimasti indietro, schiacciati sotto un caos di frammenti di consapevolezza, disperazione e stupore».
Tutto il romanzo è pervaso dal forte contrasto tra luce e buio e quando arriva la morte essa porta con sé una scia di colori che vanno dal rosso del sangue al bianco della neve al nero della svastica nazista. Ma nonostante i temi siano tristi e difficili da affrontare per il peso dei ricordi che si portano dietro, la scrittura scorre leggera e le 560 pagine si consumano velocemente. Il tono divertente e inframmezzato da battute e acute osservazioni di spirito rendono il clima narrativo un po’ meno drammatico. L’uso, sparso qua e là, di espressioni in tedesco ti entra dentro e ti avvinghia al racconto, tanto che senza neanche accorgertene sei rapito e non puoi fermarti. Liesel è parte di te, Rudy è anche il tuo vicino di casa, Hans e Rosa Hubermann sono un po’ anche i tuoi genitori adottivi.
E poi ci sono i libri: protagonisti essenziali della storia. Vengono rubati, anzi salvati, da un’adolescente che all’inizio non sa neanche leggerli. Ma poi diventano la sua vita: dal manuale del necroforo al Mein Kampf, dai racconti per bambini presi dall’enorme biblioteca della moglie del sindaco alle pagine lette per i suoi vicini stipati nei rifugi antiaerei durante i bombardamenti. La lettura diventa l’unica via di salvezza, l’unico modo per scappare alla morte.
«Mi meraviglia sempre la forza degli esseri umani, che riescono a rialzarsi, seppure barcollando, persino quando fiumi di lacrime inondano i loro volti».
No Responses