Javier Zanetti e Zlatan Ibrahimovic: biografie di grandi campioni

Dopo quasi vent’anni di carriera con la maglia nerazzurra Javier Zanetti ne ha di cose da raccontare, e le ha raccolte in un libro, uscito alcune settimane fa, dal titolo Giocare da uomo. La mia vita raccontata a Gianni Riotta (Mondadori, 17,50 euro).

javier zanetti

Dopo le vittorie, il triplete e i record – è il calciatore che ha giocato più partite consecutive nell’Inter (137), quello con il maggior numero di presenze nella nazionale argentina (145) e quello che ha vinto più trofei calcistici nella squadra milanese (16) – Javier ci racconta l’uomo che sta dietro l’atleta, quello che ha ancora voglia di correre dietro a un pallone. Nato a Buenos Aires quarant’anni fa, prima di diventare difensore e centrocampista dell’Inter ha fatto il muratore assieme al padre: «vedere i suoi sacrifici ha fatto sì che io accogliessi in maniera importante ogni cosa che veniva dopo nella mia vita. Seguire i consigli dei miei genitori è stato fondamentale: studiare e poi fare quello che mi piaceva e inseguire il sogno che mi ha portato a essere quello che sono». Questo libro raccoglie i ricordi di un campione, le esperienze calcistiche, la vita negli spogliatoi, ma anche frammenti di vita e ritratti di famiglia, che lo legano ancora saldamente al suo quartiere a Buenos Aires, dove c’è la Fundacion Pupi, un’associazione che aiuta i bambini argentini socialmente più svantaggiati e diversamente abili, contribuendo a dare loro istruzione e attenzioni.

Di Zanetti era già uscito un libro, nel 2009: Capitano e gentiluomo, edito da Rizzoli (16,50 euro), così come era uscita, nel 2011, la biografia di un altro campione, Zlatan Ibrahimovic. Anche il giocatore del Paris Saint-Germain sta per dare alle stampe – per ora svedesi – una nuova biografia, I am Zlatan Ibrahimovic.

zlatan ibrahimovic

Egli afferma, senza tanti pudori, che giocare a calcio è sicuramente un modo migliore di passare il tempo, invece di rubare biciclette nel quartiere di Malmo, dove è cresciuto. Nelle pagine del libro non risparmia critiche e commenti ad allenatori e giocatori con cui ha condiviso vittorie e sconfitte. E non avevamo dubbi, visto che ne avevamo già avuto un’anticipazione qualche anno fa, quando uscì Io, Ibra (Rizzoli, 15,72 euro).

Nel primo capitolo, dove raccontava il suo anno al Barça, Ibra accusò fortemente l’allenatore Pep Guardiola – considerato, dal punto di vista tattico, uno dei più forti di quest’epoca calcistica – di viltà. Dopo averlo preso un momento in disparte, Guardiola aveva cercato di convincerlo a conformarsi al codice di umiltà della squadra: «Qui teniamo i piedi per terra. Non ci interessa venire all’allenamento con la Ferrari o la Porsche». Per un po’ il giocatore aveva cercato di seguire questo “consiglio” limitandosi a utilizzare un’Audi, ma dopo una partita in cui era stato relegato in panchina, aveva manifestato la sua disaffezione parcheggiando la sua Enzo Ferrari edizione limitata proprio avanti alla porta del club.

Cosa aspettarsi ancora da questo nuovo libro? Restate sintonizzati e lo scoprirete.

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