Satira, allegoria, distopia. Chiamatelo un po’ come vi pare, ma il genere del bellissimo romanzo di George Orwell “La fattoria degli animali” è davvero unico. Ambientato in una fattoria, racconta la rivolta dei personaggi che vi abitano (gli animali) stanchi di essere sfruttati dall’uomo.
L’uomo è l’unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l’aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali.
Già da questa citazione è facile intuire quale sarà il tono di voce che troverete all’interno del volume.

A regolamentare tutto ci sono i principi marxisti, che nel libro sono rappresentanti dagli insegnamenti del Vecchio Maggiore (il maiale rispettato da tutti) e dall’animalismo – leggi comunismo. E tutto sembra andare per il meglio e far prosperare la fattoria. Poi i maiali si impossessano di tutto ed è di nuovo la rovina.

Autore: George Orwell
Titolo: La fattoria degli animali
Titolo originale: Animal Farm
Traduttore: Bruno Tasso
Genere: Letteratura straniera
Data prima pubblicazione: 1945 (in Italia nel 1947)
Casa Editrice: Mondadori
154 pagine
Prezzo copertina: 9,00 €
“La fattoria degli animali” George Orwell è uno dei 100 libri da leggere almeno una volta nella vita. Ecco la lista completa.
Chi sono i personaggi del libro “La fattoria degli animali”
Il libro “La fattoria degli animali” è una metafora perfetta del totalitarismo sovietico di epoca staliniana, dove gli stessi fautori della rivoluzione poi si sono messi a comandare.
I personaggi, però, non sono comandanti o dittatori, almeno non per come ce li immaginiamo. Come è facile evincere dal titolo sono animali:
- I maiali Napoleone, Palladineve, Clarinetto e Minimus
- Il cavallo Gondrano
- L’asino Beniamino
- La cavalla Berta
- La cavallina bianca Mollie
- Il corvo Mosè
- Cani, pecore, galline, topi e conigli
- Mr. Jones, il fattore (umano)
A governare su tutti sono i maiali, che diventano addirittura antropomorficamente simili agli uomini. E danno agli altri dei comandamenti (tra parentesi le frasi aggiunte dai maiali, a giustificare le loro azioni):
Qualunque cosa cammini su due zampe è un nemico.
Qualunque cosa cammini su quattro zampe o abbia le ali è un amico.
Nessun animale deve indossare vestiti.
Nessun animale deve dormire in un letto. (con le lenzuola)
Nessun animale deve bere alcol. (in eccesso)
Nessun animale deve uccidere un altro animale. (senza motivo)
Tutti gli animali sono uguali. (ma alcuni sono più uguali degli altri)
Di frasi, tratte da “La fattoria degli animali” ce ne sarebbero davvero tantissime da citare. Se deciderete di leggere il libro, lasciate nei commenti la vostra preferita.
Eventi e personaggi richiamano alla mente episodi realmente accaduti durante la Rivoluzione russa, non lasciando quindi spazio a dubbi. Il messaggio, o la morale, della favola, però, ben si adatta a tutte quelle rivoluzioni che poi hanno dato vita a un regime dittatoriale o totalitario. Ed è per questo che “La fattoria degli animali” di Orwell è tremendamente attuale, sempre.
È un libro davvero unico, nel suo genere, e non a caso per i chiari riferimenti a cose e fatti reali è stato spesso criticato e messo al bando. Come altri libri di Orwell, però, è un vero capolavoro. Consigliatissimo!
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Il romanzo “La fattoria degli animali” viene spesso fatto leggere e commentare agli studenti delle scuole superiori, come esempio di grande letteratura ma anche per i temi storici che più o meno velatamente affronta. Ecco cosa recita la sinossi, nel caso qualcuno volesse inserirla in una scheda libro:
È il racconto di come gli animali di una fattoria si ribellino e, dopo aver cacciato il proprietario, tentino di ceare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza. Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con la loro astuzia, la loro cupidigia e il loro egoismo s’impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d’animo. Gli elevati ideali di uguaglianza e fraternità proclamati al tempo della rivoluzione vittoriosa vengono traditi e, sotto l’oppressione di Napoleon, il grosso maiale che riesce ad accentrare in sé tutte le leve del potere e ad appropriarsi degli utili della fattoria, tutti gli altri animali finiscono per conoscere gli stessi maltrattamenti e le stesse privazioni di prima. L’acuta satira orwelliana verso un certo tipo di totalitarismo, che ha avuto in Stalin la sua esemplificazione più clamorosa, è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un’energia stilistica che pongono “La fattoria degli animali” sulla linea della grande tradizione libellistica inglese del ‘700.