Crescere in una famiglia di lettori, qualsiasi sia il genere da loro preferito, aiuta sicuramente ad apprezzare libri e momenti di relax sul divano con, tra le mani, un volume in cui immergersi. Per imitazione, quando ero ancora una bambina, giocavo con i libri e facevo finta di essere una maestra, una bibliotecaria, una studiosa, perché sul tavolino del salotto o sui comodini della camera dei miei genitori c’erano sempre dei libri (così come la Settimana Enigmistica e Donna Moderna). Nessuno mi ha mai imposto di leggere per forza, né – purtroppo – ricordo un genitore o uno zio che mi leggesse fiabe prima di addormentarmi. Nonostante ciò la sola presenza dei libri attorno a me ha fatto sì che io ne fossi attratta, quasi magneticamente. Forse sono stata solo fortunata, ma la passione che tutt’ora mi accompagna – e che sto cercando di trasmettere a nipoti, amici e a voi lettori del blog – è un dono davvero speciale. Come mai un’introduzione così lunga, direte voi? Perché quello che ho scelto come classico del mese è un libro che mi ricorda la mia famiglia. L’ho letto perché mia mamma, un giorno, mi aveva raccontato questa storia, dicendomi che era un libro che lei aveva amato. E anch’io volevo provare quelle stesse emozioni.
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Titolo: E le stelle stanno a guardare
Titolo originale: The stars look down
Genere: Letteratura straniera
Data prima pubblicazione: 1935 (in Italia nel 1936)
Casa Editrice: Bompiani
Collana: I grandi tascabili
550 pagine
Prezzo copertina: 12,00 €
EAN 9788845249846
La sinossi recita:
«Sullo sfondo delle miniere del Galles, una storia umanissima di grandi, fondamentali conflitti sociali, civili e sentimentali. Nel cuore dei protagonisti divampa la lotta per ottenere più giustizia, libertà e realizzare finalmente un ideale e un progetto di vita più felice. Molti sono i contrasti e i conflitti che Cronin ritrae con sottile e attenta psicologia, dando ai personaggi una profondità autentica, che si può riscontrare solo nei ritratti dei grandi e affermati romanzieri. Il soffio della vita vissuta è presente in tutto il libro ed è la caratteristica che ha fatto conoscere Cronin».
Ecco, se dovessi consigliarvi un libro questo sarebbe sicuramente da mettere nell’elenco. Nonostante sia stato scritto nel 1935 e racconti le vicende di una miniera e dei suoi lavoratori dall’inizio del Novecento agli anni del primo dopoguerra, è attualissimo, come molto classici. Ci sono tutti gli ingredienti del mondo moderno: l’ascesa al potere immeritata e spregiudicata, la povertà, il cinismo, l’ingiustizia, la sopraffazione del più forte sul più debole. E c’è uno spaccato dell’umanità che comprende qualsiasi tipo di personalità.
Parlando di miniera, ovviamente ci scappa l’incidente e il morto – qui in realtà sono decine le vittime – e c’è la battaglia, di pochi, per cambiare una condizione di fatica e sofferenza che tanta parte ha avuto nella letteratura internazionale. E le stelle stanno a guardare è un libro profondo, dove nella lotta tra bene e male spesso vince il male. La burocrazia connivente, il popolo che ti appoggia e poi ti volta le spalle, vittima di promesse vuote e vane, i valori morali che vengono schiacciati dalla forza del potere. Cronin non rimane fuori da tutto questo, ma prende posizione e supporta i giusti e i deboli, in maniera evidente e palese.
Per comprendere il significato di questo titolo così particolare, dovete leggerlo tutto, fino alla fine. Poi mi direte che ve ne pare.