[Classico del mese] Il buio oltre la siepe – Harper Lee

Mancano poco più di 2 mesi all’uscita del nuovo libro di Harper Lee Va’ metti una sentinella, già un successo di critica e pubblico negli Stati Uniti dove è primo in classifica da settimane; così ho deciso di non farmi cogliere impreparata e di mettermi in pari leggendo il classico della letteratura americana Il buio oltre la siepe. Un libro che parla di intolleranza razziale, paura dell’altro e valori perduti, argomenti quanto mai attuali nel forte periodo di migrazioni che stiamo vivendo.

Dato alle stampe nel 1960, stesso anno in cui ha vinto il premio Pulitzer, Il buio oltre la siepe è un romanzo davvero toccante. I protagonisti sono un avvocato Atticus Finch, alle prese con un difficile caso di presunta violenza sessuale da parte di un nero ai danni di una giovane ragazza bianca, e i suoi due figli Jem e Scout. Facile immaginare – visto che la storia è ambientata negli anni Trenta – l’esito del processo, dove una giuria di soli bianchi si è lasciata contagiare dai pregiudizi e dall’odio verso le persone di colore, in quel periodo all’apice della sua esternalizzazione, e le tragiche conseguenze. Tom Robinson, innocente ma dichiarato colpevole, muore tentando la fuga dal carcere in cui è stato recluso; e proprio a questo tragico fatto fa riferimento il titolo originale del libro, che in inglese suona così: 16 – “uccidere un usignolo” – un gesto tanto inutile quanto ingiusto, perché si tratta di un uccello innocuo, che si nutre di insetti e che non causa danni ai raccolti o alla vegetazione, ma allieta con il suo canto.

La traduzione italiana, invece, fa riferimento a un’altra metafora, che compare nelle pagine del romanzo. Il buio oltre la siepe è la paura di ciò che ci è sconosciuto, pur essendo così vicino. Così Boo Radley, il vicino di casa dei Finch, che tanto spaventa Scout e Jem anche se non l’hanno mai visto né conosciuto.

Leggere un classico è sempre un’esperienza unica: ritrovare in queste pagine una morale, un significato profondo e imparare a guardare le cose dalla prospettiva dell’altro sono dei regali che solo un libro ben scritto come questo riesce a farti. Ora sono curiosa di vedere come sarà il nuovo romanzo in libreria nelle prossime settimane, e di immergermi nella lettura di questa oramai ottuagenaria signora che da giovane aveva così tanto da dire e da scrivere…

One Response

  1. Rossella
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