Canto della pianura è il secondo capitolo della trilogia di Kent Haruf. Rispetto al primo volume, Benedizione, dove a far da cornice c’era la morte, qui è la vita che nasce ad essere protagonista. I personaggi sono completamente diversi; è un altro lato di Holt, come se l’autore volesse poco a poco farci conoscere tutta la popolazione, e farci venire ancora più voglia di andare ad abitare lì.
Chi non vorrebbe passeggiare per la Main Street della cittadina californiana, sperando di incontrare Victoria Roubideaux con la piccola bambina (le avranno pur dato un nome, poi)? Vedere com’è cresciuta, chiederle se i fratelli McPheron stanno bene. Ecco, i fratelli McPheron sono in assoluto i personaggi che ho preferito, in questo secondo libro di Haruf. Teneri nella loro ruvidità, straordinari nella loro ordinarietà e pronti ad accogliere i cambiamenti.
E poi ci sono Ike e Bobby, Tom Guthrie (loro padre), la signora Maggie Jones e tante altre controfigure. Storie semplici, vite autentiche che si intrecciano tra di loro, facendosi forza le une con le altre per superare le difficoltà. Niente rimpianti ma tanti cambiamenti. Quelli che tutti, prima o poi, ci troviamo ad affrontare.
Sebbene lo stile harufiano qui sia diverso, ci si sente talmente legati a questi caratteri che è impossibile non farsi travolgere nella lettura.
Dice il traduttore, Fabio Cremonesi, in una nota a fine libro:
La scrittura di Canto della pianura è radicalmente diversa da quella austera e stringata di Benedizione: questa volta il periodare è ampio e spesso molto articolato, le descrizioni e l’aggettivazione quasi barocche. Non tocca a me interpretare i motivi di scelte stilistiche così divergenti, posso solo ipotizzare una certa coerenza tra scrittura e tematiche affrontate nei due romanzi, lì la fine della vita, qui il suo inizio. Eppure, al di là delle profonde differenze formali, qui ha già letto Benedizione sentirà la voce di Haruf risuonare nitida e inconfondibile: ancora una volta, la sensazione è quella di un ritorno a casa.
Sono curiosa di scoprire cosa ci avrà riservato Haruf nel terzo e ultimo (sigh!) capitolo della trilogia! Voi a che punto siete con la #harufmania?