Benedizione – Kent Haruf | Libro del mese #Maggio

Avevo tanti bei libri da recensire. Poi ho letto Kent Haruf, e il tempo si è fermato. Benedizione, primo capitolo della Trilogia della pianura, è assolutamente il migliore che ho letto negli ultimi 30 giorni, nonostante Renée Knight e la sua La vita perfetta mi abbiamo davvero colpita e Il resto è ossigeno di Valentina Stella sia stato un compagno di nottate insonni davvero meraviglioso. È che questo autore americano, aihmé scomparso pochi mesi fa, ha quel non so che di delicato e poetico, nella sua scrittura – e il traduttore Fabio Cremonesi ha saputo trasferirlo benissimo anche nella nostra lingua – che non potevo lasciarlo cadere nell’oblio delle recensioni “normali”.

Haruf è stato paragonato niente meno che a Hemingway, per la capacità di schierarsi sempre dalla parte del lettore e instaurare con lui una conversazione intima ed empatica. Ed è sicuramente questo uno degli aspetti che rende così magnifici i suoi libri (il secondo capitolo della trilogia è già sul mio comodino). Quando descrive la cittadina immaginaria di Holt, in California, quando racconta le vite di Dad Lewis, della moglie Mary, della figlia Lorraine e del figlio Frank, quando ci presenta le Johnson o ripropone il sermone del reverendo Lyle, è tutto così reale e così vicino che sembra di averci sempre abitato, a Holt.

La prosa asciutta ed essenziale dello scrittore fa sì che i personaggi di Benedizione si insinuino nella nostra mente e diventino da subito nostri amici, dei compagni di viaggio, delle persone comuni e ordinarie a cui ci sentiamo legati. Nonostante le loro vite siano così insignificanti – e forse proprio per questo – sono così simili a noi che ci sembra di conoscerli già.

Il libro ruota attorno agli ultimi istanti di vita di Dad Lewis, al commiato dei suoi concittadini che si recano a salutarlo un’ultima volta, da vivo, e al ripresentarsi dei sensi di colpa e dei rimpianti per un’esistenza trascorsa nella serietà e nella correttezza morale. Il figlio Frank e la vedova del suo ex dipendente gli compaiono più volte in sogno, quasi delle visioni che riportano a galla un passato non proprio limpido.

A fare da cornice le vite degli altri personaggi, uno su tutti il nuovo reverendo Lyle, mandato a Holt come punizione per aver difeso un collega omosessuale, che riesce a farsi cacciare anche stavolta, per un sermone contro la violenza della guerra che sconvolge la popolazione (siamo dopo l’11 settembre).

Le tematiche sono forti, attuali, e offrono moltissimi spunti. Sono proprio curiosa di vedere cosa succederà nel secondo volume.

ps. grazie a Zelda was a writer per avermelo indirettamente fatto scoprire e grazie a NN Editore per aver pubblicato questo autore che merita davvero di stare sulle nostre librerie e sui nostri comodini.

One Response

  1. Martina
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